Quest'anno non riusciremo a celebrare nelle nostre chiese il Triduo pasquale. Condividiamo con voi alcune riflessioni sul Giovedì, Venerdì e Sabato santo.
Il Giovedì santo: giorno in cui celebriamo il dono dell'eucarestia e del ministero ordinato.
La mattina in cattedrale con il Vescovo si benedice l'olio del crisma, dei catecumeni e degli infermi.
La sera dopo la celebrazione viene portato in processione in una cappella laterale il santissimo e la chiesa viene "spogliata".
Le campane non suoneranno fino la notte di Pasqua.
Il Venerdì santo: giorno della passione e morte di Gesù in croce.
La liturgia inizia senza il segno di croce perchè il "triduo" è come fosse un'unica grande e solenne liturgia che inizia la sera del giovedì santo.
Viene letta la "passione di Gesù" secondo il Vangelo di Giovanni. Un modo completamente diverso di vedere il dono di gesù in croce rispetto ai Vangeli sinottici.
Dopo la lettura del Vangelo di Giovanni c'è la lunga "preghiera universale", dieci preghiere che hanno come obiettivo la preghiera della Chiesa per il mondo.
Importante e denso di affetto e significato il bacio della croce.
Anche oggi le campane non suonano e si lascia la chiesa in silenzio.
La "via crucis", del venerdì santo al pomeriggio, tradizionalmente era preparata dai ragazzi e dalle catechiste di seconda media. Anche quest'anno li ringraziamo per l'impegno e l'ingegno che hanno avuto nel riproporla!
Prima della solenne "Veglia Pasquale", il sabato santo è il tempo del silenzio, della preghiera, dell'attesa. Anche noi come gli uomini e le donne di allora restiamo in attesa, sbigottiti perchè il Maestro non c'è.
Non diamo per scontato l'esito del duello tra vita e morte perchè in queste ore può essere anche il nostro duello interiore.